Nei negozi al dettaglio ma anche nei supermercati è possibile trovare il pane fresco, generalmente fornito da panifici locali, e pane parzialmente cotto (derivante da pane surgelato o non surgelato).
La diversa tipologia di prodotto deve essere accuratamente segnalata ai consumatori della GDO (grande distribuzione organizzata), mediante l’indicazione, sugli appositi espositori e contenitori self-service, delle rispettive caratteristiche e degli ingredienti
Il pane precotto e/o congelato in vendita nei supermercati della GDO va preconfezionato prima di essere messo in vendita.
A tal proposito il Consiglio di Stato si è pronunciato con la sentenza numero 6677/2021 su una controversia nata a seguito di un’ispezione dei carabinieri dei NAS (Nucleo Antisofisticazione e Sanità) in un supermercato che commercializzava pane precotto senza confezione e senza etichetta, ribadendo il principio del preconfezionamento obbligatorio del pane precotto e congelato in vendita nella grande distribuzione organizzata.
Quanto emesso da tale sentenza ribadisce quanto stabilito dall’art. 14, comma 4, della legge n. 580/1967 che stabilisce: “Il pane ottenuto mediante completamento di cottura da pane parzialmente cotto, surgelato o non surgelato, deve essere distribuito e messo in vendita in comparti separati dal pane fresco e in imballaggi preconfezionati con etichette riportanti le indicazioni previste dalla normativa vigente in materia di prodotti alimentari e necessarie informazioni per informare il consumatore sulla natura del prodotto”.
e riprese dall’art. 1 del D.P.R. n.502/1998.
Inoltre la norma prevede che “Ove le operazioni di completamento della cottura e di preconfezionamento del pane non possano avvenire in aree separate da quelle di vendita del prodotto, dette operazioni possono avvenire , fatte comunque salve le norme igienico sanitarie, anche nella stessa area di vendita e la specifica dicitura deve figurare altresì su un cartello esposto in modo chiaramente visibile al consumatore nell’area di vendita”.
Da ora in avanti, dunque, chi mette in vendita sugli scaffali della grande distribuzione organizzata il pane sfuso precotto, sia surgelato che non, anche privo di etichetta, rischia sanzioni salatissime.
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